Un fondo italiano, il primo, interamente dedicato al trasferimento tecnologico. Con lo scopo di promuovere investimenti e iniziative in materia di ricerca e sviluppo a favore delle imprese operanti in Italia, con particolare riferimento alle startup e alle Piccole e medie imprese innovative. È questo l’orizzonte della fondazione Enea Tech Transfer, il nuovo programma che gestirà inizialmente risorse per 500 milioni di euro, istituita con il Decreto Rilancio.

L’obiettivo del fondo è intervenire alla base del sistema innovazione agendo esclusivamente in ambito pre-commerciale e pre-competitivo in quella che gli addetti al settore definiscono la ‘valle della morte’, accompagnando lo sviluppo d’innovazioni rilevanti dei centri di ricerca, delle Pmi e degli spin-off. Nelle prossime settimane tecnici e responsabili di area lavoreranno alla definizione del progetto, in modo da costruire il piano industriale per arrivare ai primi investimenti già in autunno. La partecipazione della Fondazione in startup e Pmi innovative, spin-off universitari (oltre che in centri di ricerca e sviluppo) promuoverà e sosterrà i processi di innovazione per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico. A questo proposito, il progetto – a cui ha lavorato a lungo il Ministero dello Sviluppo Economico – coinvolge e rilancia un centro di ricerca come l’Enea, ente pubblico di ricerca italiano che opera nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie a supporto delle politiche di competitività e di sviluppo sostenibile.

Fondato nel lontano 1952, l’ente ha vissuto varie trasformazioni, passando dalla ricerca nello specifico settore nucleare fino alla valutazione di fonti rinnovabili, uso razionale dell’energia e impatto ambientale, già a partire dalla prima metà degli anni Ottanta. Ma Enea non sarà l’unico ente coinvolto in questo nuovo progetto: per lo sviluppo delle attività connesse ai programmi da realizzare, si lavorerà in stretto raccordo con il Fondo Nazionale Innovazione e con gli altri attori protagonisti a tutti gli effetti del trasferimento tecnologico in Italia. Enti e società che vanno dalla Fondazione Bruno Kessler al Cefriel, fino ai Politecnici, tutti coinvolti per lo sviluppo di Enea Tech Transfer. Solo per il 2020, il Capitale di funzionamento stanziato per il progetto ammonta a 17 milioni di euro: 5 milioni per l’attuazione di una convenzione tra il MISE ed Enea e 12 milioni per l’istituzione e operatività della Fondazione. Alla direzione della Fondazione è stato nominato Salvo Mizzi, già responsabile del Working Capital Accelerator (oggi Tim #WCap) di Telecom Italia, acceleratore per startup e realtà innovative, per poi passare alla guida di Tim Ventures, il venture capital dell’azienda. Nel 2015 è stato nominato responsabile di Invitalia Ventures, il neonato Fondo di venture capital di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

Dal punto di vista operativo, Enea Tech si collega alle numerose iniziative di sostegno all’economia approntate dalle istituzioni nazionali ed europee per stimolare il rilancio delle attività produttive, basando i programmi su un orizzonte strettamente legato alle tecnologie digitali e all’innovazione, seguendo ispirazioni che fanno riferimento alla green economy e alla riconversione industriale in senso verde. Seguendo, in questo senso, il cardine del progetto, sancito dall’articolo 42 del DL Rilancio: “finalizzato alla promozione di iniziative volte a favorire la collaborazione di soggetti pubblici e privati nella realizzazione di progetti di innovazione e spin-off che possono prevedere lo svolgimento, da parte del soggetto attuatore, di attività di progettazione, coordinamento, promozione, stimolo alla ricerca e allo sviluppo attraverso l’offerta di soluzioni tecnologicamente avanzate, processi o prodotti innovativi, attività di rafforzamento delle strutture e diffusione dei risultati della ricerca, di consulenza tecnico-scientifica e formazione, nonché attività di supporto alla crescita delle startup e PMI ad alto potenziale innovativo”. Un’iniziativa ambiziosa che potrà fornire un sostegno essenziale alla nostra economia.