In occasione della Giornata Internazionale per i diritti delle donne, l’associazione Pronto Donna ha presentato, in conferenza stampa presso la Sala Giostra del Saracino del Comune di Arezzo, il Progetto FiloArX Tessere solidarietà: dipingi un filo, realizza un’opera d’arte partecipata.

“Nella giornata dell’8 marzo sono numerosi gli interventi che vedono il Centro Antiviolenza Pronto Donna impegnato per ricordare che la violenza sulle donne origina anche da un mancato riconoscimento dei diritti delle donne e di una parità di genere più sulla carta che nei fatti” afferma Loretta Gianni, Presidente di Pronto Donna.

Il progetto ha come partner Giustino Caposciutti l’artista che da decenni è esponente principale in Italia di Arte Partecipata.
In periodi come questi l’arte ha sempre giocato un ruolo centrale nell’aiutarci a prevedere e a prefigurare un futuro possibile fornendoci stimoli e spunti di riflessione.
Ma quale arte si adatta meglio ai tempi che stiamo vivendo, alla costruzione di un nuovo modo di stare insieme che ci veda tutti protagonisti e partecipi?
“L’Arte Partecipata può essere una delle risposte poiché mette al centro non l’opera ma i rapporti, le interconnessioni fra le persone e per questo potrebbe essere definita una scultura sociale” afferma Giustino Caposciutti che prosegue “le soluzioni che ci offre non sono solo quelle di fare un bel quadro o una bella statua, ma di agire soprattutto nel campo delle relazioni che sono l’obiettivo principale, rovesciando il rapporto artista/spettatore”.

Partner del progetto è anche ToscanABILE Onlus associazione del territorio aretino, che si propone di fornire alle persone meno dotate e/o con disabilità, gli strumenti utili per ideare, realizzare e raccontare una storia diversa, fatta di qualità, di nuove connessioni e di incontri stimolanti, abbattendo il luogo comune che vede le persone meno dotate e/o con disabilità, in grado di fare solo cose umili e semplici.
“Una società è inclusiva quando è in grado di tessere la bellezza dell’unicità nella comunità di appartenenza. Il rispetto del singolo è al centro dell’inclusione sociale” afferma Sonia Maraghini, Vicepresidente dell’Associazione ToscanABILE Onlus.
L’obiettivo dell’ Associazione è quello di usare come tramite l’Arte e la Cultura proprie della Toscana, unite al concetto di Bellezza per migliorare la convivenza sociale e civile del territorio e non solo, prosegue la vicepresidente “Ognuno può fare la sua parte per dare dignità alla persona con disabilità. Il bello inizia dalle persone”.

Il “primo filo” è stato dipinto dall’Assessora Giovanna Carlettini che da sempre sostiene assieme all’ufficio Pari Opportunità del Comune di Arezzo, la nostra associazione nella promozione e attuazioni di progetti atti a promuovere il cambiamento culturale necessario per abbattere la violenza sulle donne.
Il progetto è patrocinato anche dalla Provincia di Arezzo sempre a nostro fianco con i numerosi servizi, coordinati dall’ufficio Pari Opportunità, che offre alle donne vittime di violenza di genere.

 

Il progetto FiloArX

Il Progetto ha come date d’inizio e di fine due date estremamente simboliche: è stato presentato ed è partito l’8 Marzo Giornata internazionale dei diritti della donna e si concluderà il 25 Novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. 
Si concluderà con la vendita all’asta del quadro tessuto. Il ricavato verrà utilizzato in progetti di inclusione e reinserimento sociale di donne vittime di discriminazione, in collaborazione con ToscanAbile onlus.

→A breve saranno rese note le date in cui, durante questi 8 mesi, tutti potranno partecipare e contribuire al progetto ←

  • Durante gli eventi, chi lo vorrà, riceverà un filo che potrà colorare utilizzando le tinte che preferisce e che sarà corredato di un cartoncino dove scrivere una frase significativa e apporre la propria firma, in modo da dare il proprio contributo all’opera d’arte.
  • I fili successivamente verranno tessuti e intrecciati l’un l’altro per dare corpo all’arte partecipata FiloArX.

Un filo elaborato da individui che non si conoscono, che intrecciato con quello degli altri contribuisce alla realizzazione di un quadro, una tela che rappresenta un “tessuto sociale” di una comunità, un quartiere, una città che è l’ingrediente che la rende più vivibile, prospera, e bella.

Significato di ARTE PARTECIPATA

Negli ultimi 2 anni abbiamo assistito ad un cambiamento epocale delle nostre abitudini, del nostro stile di vita del nostro modo di relazionarci con gli altri. La lotta al covid ha messo a nudo quanto le nostre azioni siano interconnesse con quelle degli altri.
E’ indubbio che stiamo attraversando un periodo di crisi e che ne usciremo cambiati, trasformati nelle nostre abitudini e nei nostri rapporti.
In periodi come questi l’arte ha sempre giocato un ruolo centrale nell’aiutarci a prevedere e a prefigurare un futuro possibile fornendoci stimoli e spunti di riflessione.

  • Ma quale arte si adatta meglio ai tempi che stiamo vivendo, alla costruzione di un nuovo modo di stare insieme che ci veda tutti protagonisti e partecipi?
  • Quale arte può rappresentare il superamento della visione ancora per certi versi romantica, dell’artista come demiurgo, creatore indiscusso di immaginari cui riconoscersi?

Guardandoci intorno le proposte possono essere innumerevoli tuttavia c’è una tendenza collaudata da 3 decenni ove l’arte è usata come strumento di azione sociale, capace di sradicare concetti, e luoghi comuni.
Le soluzioni che ci offre non sono quelle di fare soltanto un bel quadro o una bella statua, ma di agire soprattutto nel campo delle relazioni che sono l’obiettivo principe dell’Arte Partecipata di cui l’artista Giustino Caposciutti è esempio concreto da decenni.
Infatti, rovesciando il rapporto artista/spettatore, l’Arte Partecipata mette al centro non l’opera ma i rapporti, le interconnessioni fra le persone e potrebbe per questo essere definita “scultura sociale”.
La metafora che ci offre è proprio quella di un nuovo modo di fare le cose insieme, secondo dinamiche non verticistiche ma di team. Di persone che nel rispetto, nella fiducia reciproca ed ognuno con il proprio apporto, offre al gruppo la sua parte migliore, i suoi punti di forza capaci di produrre effetti che non sono dati dalla somma dalle peculiarità e abilità di ciascuno ma esponenzialmente più grandi.