A seguito di un progetto portato avanti dai volontari dell’Associazione Oltre il Muro all’interno della Casa Circondariale di Arezzo, è stata realizzata una pubblicazione che racconta con testi e immagini il percorso svolto attorno ad un libro “Le avventure di Pinocchio”.

La pubblicazione sarà disponibile dal 4 novembre al 30 novembre:

  • Libreria Feltrinelli – Via Garibaldi 107 – Arezzo
  • InformaGiovani – Piazza Sant’Agostino 8 – Arezzo

INFO: Associazione Oltre il Muro  o.d.v.oltreilmuro@gmail.com

IL PROGETTO DALLE PAROLE dei Volontari di OLTRE IL MURO

Non tutto si può rendere in fotografia o attraverso le immagini. Macchina fotografica e retina dell’occhio sono strumenti necessari, e tuttavia in molti casi sono inadeguati a rendere la complessità e multiformità delle esperienze, delle impressioni, dei pensieri e dei desideri che ciascuno si porta dentro.

Ci sono poi immagini e testi (viste o letti da bambini) che possono aiutare le nestre facoltà creative a recuperare modi di esprimersi (oltre alle parole) che inora non abbiamo avuto occasione di sperimentare, in un difficile eservizio, e a volte di lotta, tra ciò che sentiamo “dentro” e ciò che riusciamo ad esorimere “fuori”.

Il laboratorio messo in piedi e portato avanti negli ultimi due anni da volontari dell’Associazione Oltre il muro col progetto “Arte come espressione di sé” è stata l’occasione giusta. In questo caso il laboratorio ha visto detenuti e volontari impegnati per molti mesi nel disegnare insieme su una grande tela (in qualche modo immedesimandosi in esse) “Le avventure di Pinocchio”.

E’ stata di fatto una rilettura personale e collettiva della storia, una rilettura che ci è parsa davvero un utile strumento di trasformazione di noi stessi “da burattini a persone”.

Per quanto grande, tuttavia, questa tela – che abbiamo chiamato il nostro “Campo dei miracoli” – non poteva contenere immagini relative a tutti e 36 i capitoli del libro. Per questo abbiamo suddiviso il nostro “campo” in 16 scene, da “leggere” seguendo lo stesso andamento dei solchi tracciati dai buoi con l’aratro (andamento bustrofedico appunto) cosi come facevano le più antiche scritture, andando alternativamente da sinistra a destra e da destra a sinistra.

Ogni riquadro tuttavia si presta a interpretazioni e sviluppi autonomi, al modo delle narrazioni dei cantastorie.

La scena finale non poteva che essere quella in cui Pinocchio e Geppetto escono liberi dal ventre del pesce cane e possono sperare di ricominciare a vivere una nuova vita.

Per quanto riguarda i testi, abbiamo raccolto una insperata ricchezza di contributi: filastrocche in rima, riscritture in dialetto, canzoni, dialoghi, giochi di parole, abbozzi di racconti, spunti di riflessione anche filosofica, ideeper una futura performance teatrale.

La grande barca di carta in cui Pinocchio sta a cavalcioni (come vediamo in copertina) è insieme il simbolo del suo viaggio tra avventure e disavventure, attraverso un mare che ha visto Geppetto e il suo burattino toccare via via luoghi reali e immaginari vicino al vissuto degli ospiti del carcere: non solo Arezzo e l’Italia, ma l’Europa, i Balcani, l’Africa…

I volontari di “Oltre il muro” Anna Cinquini e Luigi Capecchi