L’Orchestra Multietnica di Arezzo è stata insignita del Premio Sangiorgino 2021 assegnato dal Centro Culturale I Ragazzi di San Giorgio APS di Prato con il patrocinio della Regione Toscana, del Comune e della Provincia di Prato. Il Premio Sangiorgino, istituito nel 2008, premia ogni anno associazioni, enti, aziende, personalità e persone che si sono distinte in diversi campi – nel sociale, nella protezione civile, nell’arte, nello sport, nella musica – dedicandosi al bene comune e impegnandosi, col proprio lavoro, alla solidarietà, alla difesa dell’ambiente, alla biodiversità. Il Premio si propone anche lo scopo di contribuire alla diffusione di una cultura di solidarietà fra i popoli e di promuovere modelli di fratellanza e convivenza pacifica così come riportato nella motivazione che ha accompagnato il Premio all’OMA: “Associazione di volontariato che lavora per l’incontro tra culture e generazioni nel segno della musica, collabora con voci importanti del panorama musicale e culturale italiano, è impegnata nelle scuole di ogni ordine e grado in ambito laboratoriale coinvolgendo bambini e ragazzi in attività musicali e ludiche”.

Grande soddisfazione, dunque, per gli oltre 30 musicisti del gruppo, a completamento di un’estate di impegno su più fronti, dalla fortunata tournée con Margherita Vicario con le “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli”, al rinnovato tour dal titolo esemplificativo di “Culture contro la paura”, alla nuova produzione teatrale con Ottavia Piccolo in “Cosa Nostra spiegata ai bambini” di Stefano Massini, già approdata in anteprima su Rai3 con il debutto previsto per il prossimo 3 novembre al Teatro Verdi di Monte San Savino.

«Questo Premio ci onora e ci invita a portare avanti con ancora più energia il lavoro quotidiano che facciamo sul territorio per una cultura dell’incontro, dell’ascolto, dello scambio, della relazione – ha dichiarato Luca Roccia Baldini, Presidente dell’OMA -. La pandemia, oltre ad aver azzerato per oltre un anno l’attività dell’orchestra, ha soprattutto interrotto il proficuo rapporto instaurato con le scuole ormai da molti anni. Confidiamo che, con il miglioramento della situazione, si possa presto tornare a raccontare anche agli studenti, in classe, le meraviglie della diversità, in musica come nella vita di tutti i giorni».