Scadenza: 23 febbraio 2015

Un’associazione inviante italiana sta cercando – per conto dell’associazione ospitante Gaziantep Training and Youth Association (Gaziantep Egitim ve Gençlik Dernegi – GEGED) – 2 volontari per un progetto Sve in Turchia già approvato dal titolo Children Project – Volunteeers for a Better Generation” (Ref. Num. 2014-2-TR01-KA105-011303).
Le attività prenderanno il via il 20 marzo (data flessibile: é possibile partire alcuni giorni dopo), per un totale di 2 mesi.
Trattandosi di un progetto non superiore ai 60 giorni di permanenza, i volontari selezionato potranno in futuro partecipare eccezionalmente ad un secondo progetto SVE della durata non superiore ai 10 mesi.
Per questo progetto di gruppo, i volontari italiani, insieme a quelli provenienti da altre nazioni, opereranno a contatto con bambini e ragazzi che vivono in situazioni svantaggiate. In particolare, i volontari SVE lavoreranno con i figli dei rifugiati provenienti da Paesi quali Siria ed Afghanistan e/o con ragazzi le cui famiglie vivono in situazioni di disagio socio-economico.
Inoltre, i volontari aiuteranno lo staff locale nell’organizzazione di campagne contro la xenofobia.
Si cercano candidati che:
– abbiano esperienza con i bambini
– siano sensibili al tema delle differenze culturali e dei rifugiati di guerra
– siano comunicativi e abbiano spirito di iniziativa
– vogliano lavorare in team
– abbiano interesse a organizzare/promuovere campagne di sensibilizzazione sul tema del razzismo.
Come sempre per lo SVE (18 – 30 anni) targato Erasmus+, il viaggio A/R é coperto al 100% fino ad un massimale di 360 Euro, mentre vitto e alloggio sono pagati in toto, cosí come l’assicurazione ed un breve corso di lingua locale. I partecipanti riceveranno anche un piccolo pocket money mensile.

La scheda completa del progetto è scaricabile quì.

Se interessati, entro il 23 febbraio, dovete inviare tramite questa pagina:
– CV in inglese (possibilmente max 2 pagine),
– application form in inglese
– una foto (non fototessera)

fonte: Scambieuropei.

Photo credits: TamraHays from Flickr