Per incentivare la partecipazione al voto si ricorre spesso a principi molto generali. Ci si richiama alla Costituzione e al dovere civico insito nel diritto di voto. Ci si richiama alla Storia e alla lotta dei nostri nonni per il suffragio universale (diritto di voto per tutti).

Tutti argomenti validissimi, su cui sarebbe giusto dire qualcosa di più…Qui però cercheremo di rispondere ad alcune affermazioni che sentiamo spesso quando si parla di votare:

PERCHÉ VOTARE

affermazioni comuni

Abbiamo preparato anche un brevissimo questionario per capire se questo articolo può essere davvero utile. Rispondi al questionario

“Tanto il mio voto non conta nulla”

se votassero tre persone, deciderebbero per 60 milioni di italiani quelle tre persone. La democrazia non è “altro da sé”, le schede altrui non contano nelle urne più della nostra, e in ogni caso, se scegliamo di non andare a votare, gli altri decideranno per noi.

“Tanto sono tutti uguali”

Sei sicur* che non ci sia nessuna differenza sulla legalità, sul precariato, sulle politiche sociali? Nessuna differenza tra i candidati a livello personale? Leggiti le liste dei candidati, leggi i programmi, cerca le biografie dei candidati, informati da fonti di destra e di sinistra. Fatti il tuo giudizio. Per decine di milioni di persone la differenza tra gli uni e gli altri c’è, ed è anche parecchia!

“Ma io sono disilluso dalla mia parte politica”

Ci sta, la politica – tanto da un lato quanto dall’altro – non ha dato una buona prova di sé; ma le alternative non mancano tra partiti tradizionali e movimenti, tra espressioni della Sinistra radicale, centrosinistra, centro, centrodestra, destra radicale. Le alternative non mancano!

“Ma nessuno mi rispecchia al 100%”

Cercare il partito adatto è come cercare la donna/l’uomo ideale: se si guardano le cose che dividono e non quelle che accomunano, si finisce per rimanere soli. A volte è normale votare “contro” un progetto, può capitare di dover turarsi il naso e scegliere il male minore. I casi in cui i candidati sono davvero uguali non esistono. E ritorniamo al punto 2: informati, e vedrai che non sei veramente equidistante. Se poi si vuole che un partito o una parte politica ci rispecchi di più, l’unica cosa possibile è impegnarsi direttamente, magari fin dal livello locale. Chiaro: se noi non facciamo niente, non si può dire che nessuno fa niente per noi. Inevitabilmente, se non ci occupiamo della politica e non votiamo, la politica finirà per trascurare le nostre esigenze e necessità.

“Ma se io mi astengo, lancio un messaggio”

Teoricamente forse sì, a te stesso. Ma non si vede perché mentre l’esprimere un diritto non dovrebbe contare nulla (vedi punto 1), non esprimerlo dovrebbe dare qualche messaggio. Alla fine sarai un numero nella riga più in basso. Con l’aggravante che è la riga che non esprime nulla, perché quelli sopra avranno deciso per te. Insomma non votare, o annullare la scheda, sono scelte legittime e rispettabili. Dovrebbero però essere figlie di un processo lungo di riflessione e confronto. Pensateci. E buon voto, per chiunque lo esprimiate.

FONTE: www.polisblog.it (rielaborazione )

due citazioni

Costituzione Italiana – Articolo 48Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.

 

L’importanza di andare a votare (Roberto Benigni, “La cosa più bella” – speciale RaiUno sulla Costituzione Italiana; rielaborazione)

….Ora voi mi direte: “Benigni, con questi tempi che corrono ci vieni a dire di rispettare la politica?” infatti io non vi dico di rispettare la politica, vi dico di amarla, di amare la politica: è la cosa più alta la cosa più alta del pensiero umano per costruire la nostra vita insieme per organizzare la pace e la serenità e il lavoro… c’è solo la politica non è che c’è un’altra scienza, e chi se ne occupa lo sa!

Quindi vi dico di amare la politica, non aver interesse per la politica è come non avere interesse per la vita. Dire “non mi interessa niente” è come dire [che] non ti interessa non solo della tua vita, ma della vita di tuo figlio o dei tuoi parenti; se andando a scuola avrete un buon insegnamento; se ammalandovi sarete curati bene; se potrete trovare lavoro. Questa è la politica: organizzare la nostra vita… Disprezzare la politica è come disprezzare se stessi, e non bisogna confondere l’istituzione con chi la rappresenta.

In quel momento ci sono alcuni politici tremendi, ma se un padre schiaffeggia un figlio dalla mattina alla sera non è la paternità ad essere orribile; la paternità è meravigliosa ed è quel padre che è orribile. Ci sono dei politici che non amiamo ma non sono tutti uguali; quando diciamo “i politici sono tutti uguali” facciamo un grandissimo favore ai cattivi, ai disonesti, agli stupidi, perchè è come se non li avessimo riconosciuti.

Votare è l’unico strumento che abbiamo, ma per arrivare al voto ci sono volute migliaia, milioni di persone morte, per dare a noi la possibilità di esprimere ciò che noi desideriamo. Guardate che ognuno di noi ha più potere sul mondo di quello che pensa, ognuno di noi porta il suo contributo invisibile ma concreto verso il bene o il male, verso il giusto o l’ingiusto.

COME SI VOTA

Domenica 4 marzo riceverete una scheda elettorale per ciascuna camera, quindi una per la Camera e – se avete almeno 25 anni – una per il Senato.

Il nuovo sistema elettorale – definito “Rosatellum” – ha introdotto un sistema misto, proporzionale e maggioritario, e prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” e un modo viene chiamato “proporzionale”.

“Uninominale” vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate ottiene un seggio; circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto così;

“Proporzionale” vuol dire che più seggi in un collegio vengono invece divisi in modo proporzionale ai voti presi dalle coalizioni o dai partiti. Circa due terzi dei seggi tra Camera e Senato saranno eletti così.

La scheda elettorale

  • Ogni area separata rappresenta un partito o coalizione di partiti
  • Il nome di ogni spazio rettangolare all’interno di ogni area è il candidato scelto da ogni coalizione o partito nel collegio uninominale
  • Le caselle sotto lo spazio rettangolare sono le liste dei partiti che formano la coalizione, e dei rispettivi candidati al proporzionale

Come si vota?

Si può votare in una tra queste tre maniere differenti:

  • Si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale che preferiamo E poi scegliere una delle liste che lo appoggiano. Quindi i due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato (in termini tecnici si dice che non c’è possibilità di un voto disgiunto).
  • Si può barrare il segno di un partito; in tal caso il voto viene esteso anche al candidato sostenuto da quel partito al collegio uninominale.
  • Si può barrare la casella del candidato uninominale; in tal caso il voto viene distribuito tra le liste che appoggiano il candidato in proporzione alle preferenze.
    → Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non potete scegliere a quale candidato di quella lista dare il vostro voto: la lista dei nomi è solo un’informazione in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato.

Riassumendo

  • Si riceve una sola scheda per la Camera E una sola scheda per il Senato (sopra i 25 anni).
  • Si può votare facendo un solo segno, oppure due, basta che entrambi i segni siano fatti nell’area della scheda che spetta a un’unica coalizione.
  • È possibile votare un candidato all’uninominale e, con un secondo segno, scegliere una delle liste che lo appoggiano.
  • Si può scegliere anche solo il candidato all’uninominale o solo una delle liste, ma il voto sarà comunque “trascinato” rispettivamente anche sulle liste o sul candidato.
  • Non si può votare una lista diversa da quelle che appoggiano il candidato che abbiamo scelto.

FONTE: www.ilpost.it (rielaborazione semplificata)

CHI SI VOTA

Nell’articolo abbiamo cercato di fare un quadro di come funzionerà in concreto la nuova legge elettorale e sul perché si vota, per informazioni sui programmi politici rimandiamo in modo diretto ad un articolo che li raccoglie tutti: http://www.today.it/politica/elezioni/politiche-2018/programmi.html​