Continua la rete di rapporti internazionali promossa dal progetto Arezzo nel Mondo dell’Accademia DIMA – Doremi International Music Academy di Arezzo.

L’Accademia aretina è tra gli organizzatori e partecipanti dell’ Encuentro Escuela de Musica de Verano, in Argentina.

Inoltre l’Accademia amplia la sua offerta formativa con i progetti coreutici “DIMA a vivavoce!”, laboratori dedicati a bambini, ragazzi e adulti.

I progetti prevedono la formazione di due cori, uno di voci bianche curato dalla soprano Gaia Matteini e un coro per ragazzi (dai 15 anni in su) e gli adulti seguito dalla soprano Silvia Vajente, entrambe diplomate alla Scuola per Direttori della Fondazione Guido di Arezzo.

È prevista anche l’apertura di corsi di Pianoforte, coordinati dal M° Luigi Tanganelli, docente al Conservatorio Maderna di Cesena.

La trasferta argentina verrà portata in Italia con la prima edizione del 7 Noches Festial, evento organizzato da DIMA in collaborazione con il Conservatorio Maderna di Cesena. Un festival che, partendo da musica, arte, danza e storia dei popoli originari del Sudamerica arriva a toccare il profondo tema dei diritti umani: una settimana di concerti, convegni, proiezioni, letture e fotografia durante i quali interverranno artisti e personalità provenienti da Cile, Brasile e Argentina, oltre ai docenti del
Conservatorio Maderna e personalità italiane.

Le tradizionali masterclass faranno ritorno, con un ciclo di lezioni tenute da grandi nomi del concertismo internazionale. Si partirà a maggio con un incontro dedicato alla chitarra con il russo Rovshan Manedkulien, e giugno sarà il violoncellista Stanimir Todorov a tenere la sua lezione.

Dopo il grande successo della prima edizione, continua la collaborazione tra l’Accademia DIMA e il Comune di Bucine (AR) per il II° Festival Internazionale “Il Roseto della Musica>”, che si terrà il prossimo luglio.
Il programma del festival prevede masterclass con artisti e musicisti conosciuti del panorama internazionale, tre concerti e soprattutto un percorso di testimonianze della memoria in alcuni tra i luoghi più suggestivi della Valdambra aretina, teatro di una delle più tragiche stragi nazifasciste della Seconda Guerra Mondiale.